Mappa-mondo

2024

Mappa-mondo. Fotografie di dieci paesi in Sicilia, un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo in collaborazione con Palazzo Butera, vincitore di Strategia Fotografia 2023, ha visto all’opera sei fotografi – Giorgio Barrera, Martina della Valle,  Sebastiano Raimondo, Moira Ricci, Sandro Scalia, Maria Vittoria Trovato – in dieci paesi della Sicilia (Mazzarino, Santa Lucia, Pietraperzia, Niscemi, Barrafranca, Grammichele, Butera, Raccuja, Militello, Scordia), un tempo feudi dei Branciforti. Il loro lavoro ha preso avvio dai dipinti settecenteschi di questi feudi conservati a Palazzo Butera, oggi sede della grande collezione d’arte di Francesca e Massimo Valsecchi. Nel volume sono presenti anche fotografie di Raccuja di Giovanni Chiaramonte. Testi di Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera, Monica Maffioli, storica della fotografia, e Roberta Valtorta, storica della fotografia e curatrice del progetto. Catalogo Dario Cimorelli Editore.

L’eredità dei Branciforte

Queste immagini rappresentano lo stato della mia lunga ricerca sul paesaggio siciliano, in bilico tra memoria e presente. Nella fattispecie lo scopo è quello di individuare le tracce del tempo nelle dieci città-feudo dei Branciforti, così come raffigurate nelle mappe pittoriche della seconda metà del Settecento ospitate a Palazzo Butera a Palermo, e di compararle con le attuali immagini satellitari. Preso atto delle trasformazioni avvenute, è stato necessario avviare un accurato viaggio di esplorazione dei luoghi, al fine di “prendere le misure” e tentare possibili rappresentazioni, capire cosa fosse accaduto in alcune città rispetto ad altre e comprenderne il motivo. Le tracce dei feudi sono difatti ancora visibili ovunque, sono sopravvissute al tempo, anche agli scempi edilizi degli anni cinquanta. Di fronte a un simile scenario non è rimasto altro che percorrere le strade, città per città, tornando spesso più volte negli stessi luoghi, visitando biblioteche, musei, chiese, conventi, giardini, dimore pubbliche e private, rileggendo il paesaggio, che caratterizza fortemente quest’isola, nelle diverse stagioni.

La campagna fotografica ha rivelato così aspetti inediti, stratificazioni visibili, memorie scomparse o celate in maniera consapevole da chi avrebbe dovuto tutelarle. Nei dipinti si nota, ad esempio, che le campagne sono sempre ben coltivate e curate. Oggi, con il passare del tempo, il medesimo scenario si conserva ancora solo grazie alla cura dei contadini che, con la sapienza della loro cultura rurale, salvaguardano la natura, la terra, il paesaggio stesso. Nella totalità dei dieci feudi sopravvivono ancora oggi tenute agricole, terreni seminativi, frutteti. Tra questi è possibile vedere piccoli borghi rurali, conventi fuori le mura, chiese di campagna, ponti e le trazzere regie, vie di comunicazione storiche. Più complesso è invece il raffronto tra la raffigurazione urbana dei dipinti e le città attuali: infatti, alcuni edifici storici presenti nelle mappe sono ancora oggi identificabili e nella gran parte dei casi lo schema viario coincide e permette l’orientamento. Purtroppo, l’espansione dei centri urbani ha reso anche poco riconoscibili i nuclei storici originari. Le ampie piazze si sono ridotte, i giardini e gli orti sono stati edificati, così come i terreni di pertinenza dei conventi.

Tra le dieci città, Butera, adagiata su un piccolo altopiano, è oggi la più compromessa perché, non potendo espandersi, ha demolito gli edifici originari e riedificato in altezza con superfetazioni ‘creative’. Mazzarino e Raccuja sono le città che hanno meglio tutelato il loro patrimonio. Le immagini realizzate nel corso di questa ricerca sono state raccolte in un libro a leporello che permette di ripercorrere, come in un loop, il fascino di questo Grand Tour dell’isola.

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